Nell’ultimo anno il tennista numero uno al mondo Jannik Sinner è stato coinvolto in una faccenda alquanto ambigua.
Nel marzo 2024, dopo aver effettuato un test antidoping, è risultato positivo al Clostebol. Quest'ultimo è uno steroide anabolizzante, proibito per questo agli sportivi dal World Anti-Doping Code, ma può essere anche utilizzato come cicatrizzante delle lesioni cutanee. È stato infatti ammesso da Sinner stesso di non aver assunto volontariamente questo medicinale ma di averne avuto a che fare a causa di una negligenza: il suo fisioterapista aveva infatti utilizzato uno spray generico contenente il Clostebol per curarsi una ferita e poi ha successivamente massaggiato Sinner trasferendogli quindi per assorbimento cutaneo la sostanza, tutto ciò a sua insaputa.
Nonostante la sua versione dei fatti sia stata accettata, l’accaduto lo porterà comunque a delle conseguenze (decretate dalla WADA, World Anti-Doping Agency, che ha il potere di decretare quando utilizzare o meno una determinata sostanza): a partire dal 9 febbraio 2025, per tre mesi, Sinner non potrà prendere parte a tornei, allenarsi nei circoli che aderiscono alla Federazione Italiana Tennis e non gli sarà concesso di conseguenza di esercitarsi con tennisti tesserati.
Queste ripercussioni arrivano malgrado la sua verità dei fatti sia stata accolta poiché Sinner viene ritenuto colpevole della noncuranza del suo staff, a cui non ha prestato quindi la giusta attenzione.
Ma è una condanna sensata se consideriamo che nell'arco di questi tre mesi Sinner potrà allenarsi, ad esempio, con ex tennisti professionisti non più tesserati e, soprattutto, non aveva nessun torneo in programma? Non sarebbe stata più appropriata una multa piuttosto che una “punizione stile genitore con il proprio figlio”? È giusto che il tennista sia responsabile del proprio team quando lo staff dovrebbe essere il primo esaminatore del giocatore in carico e quindi attenzionare tutto ciò che potrebbe metterlo nei guai?
Tutto ciò fa incredibilmente passare Sinner come vittima di chi non vuole vederlo arrivare in alto ed è emblematico di un sistema tutto all'italiana che lo è andato a toccare nel punto più importante per lui e per tutti gli italiani che lo seguono: lo sport.
Un augurio a Sinner sperando sia al massimo delle sue forze per gli Internazionali a Roma!
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